domenica 28 maggio 2017

[Cinema]La poliziotta

Siamo negli anni '70 e in un piccolo paesino del nord d'Italia, in cui corruzione e collusione tra industriali e forze politiche la fanno da padrone, vive Gianna, onesta segretaria che lavora presso un vecchio e famoso avvocato marpione della zona.
Stanca di essere continuamente trattata solo come una donna oggetto e della sua situazione familiare, la protagonista decide di partecipare al concorso come vigile urbano indetto per ambo i sessi dalle autorità.
Fonte Wikipedia
La sua solerzia e la sua testardaggine la portano a scoprire prima un piccolo giro di scambi di favori tra il capo del mattatoio locale e il capo della polizia municipale(Mario Carotenuto) e, successivamente, una truffa che coinvolge l'industriale/sindaco e alcune figure politiche di spicco del paese di Ravredate.
Impauriti dalla possibilità di perdere un grosso appalto di miliardi di lire, i politici, con l'aiuto di un losco individuo,  cercano in tutti i modi di infangare il buon nome di Gianna.
L'unica persona che decide di aiutarla, anche a costo di essere spedito in Sardegna o in Sicilia, è il pretore Ruggero Patanè, segretamente innamorato della poliziotta.
Dopo un maldestro tentativo di seduzione da parte dell'assessore Monti(Alberto Lionello) e stanca dei continui insabbiamenti, Gianna decide di abbandonare la sua città natale e di raggiungere il suo amato Ruggero in una città siciliana presso cui il pretore era stato trasferito.
Il film "La poliziotta", girato da Steno e magistralmente interpretato da Mariangela Melato, può essere considerato come il capostipite semi-serio e non erotico della serie sulla "Poliziotta" sexy successivamente interpretato da Edwige Fenech a fine anni '70. 
Infatti, gran parte dei protagonisti (vedasi i vari Alberto Lionello, Mario Carotenuto, Alvaro Vitali e Gigi Ballista) saranno successivamente ingaggiati in vari film della commedia erotica italiana anni 70-80.
Stefano Vanzina, in arte Steno, riesce, mantenendo sempre toni pacati e senza mai cadere nella volgarità, nell'intento di mescolare un aspra critica sociale contro la corruzione e la collusione dilagante tra politici e industriali e a descrivere la difficile condizione lavorative del mondo femminile degli anni '60/'70.
La protagonista viene rappresentata come una Giovanna D'Arco dei giorni nostri che, grazie al suo acume e alla sua intelligenza, cerca di emanciparsi ed affermarsi in una società prettamente maschilista che vedeva la donna solo come un oggetto e non una persona. 
Menzione particolare va ad un giovanissimo Renato Pozzetto, il quale sorprende in un ruolo in bilico tra sgradevolezza e spassosa ingenuità.